Paolo Soleri_Paesaggi tridimensionali



 Nel libro “Paolo Soleri, paesaggi tridimensionali”, della collana Gli architetti, a cura di Antonino Saggio, l’autore Luigi Spinelli analizza il lavoro di Soleri sin nel dettaglio, dando modo al lettore, attraverso un viaggio tra continenti e progetti analiticamente disaminati, di conoscere e comprendere il complesso mondo dell’architetto. In un continuo intrecciarsi tra la vita e le opere di Soleri, appare evidente, pagina dopo pagina, la ricerca continua sul rapporto tra natura ed architettura, anticipando il tema contemporaneo della progettazione rispettosa ed attenta dell’ambiente.
Soleri era “un uomo contro”, così definito dal professor Antonino Saggio, distaccato dal mondo dell’architettura convenzionale, come non convenzionali furono le strade da lui intraprese nella sua continua ricerca architettonica. 

Fin dalla giovane età, conseguita la laurea in architettura al Politecnico di Torino nel 1946, Soleri iniziò il suo viaggio, partendo per l’America, dove si stabilì per diciotto mesi alla corte di Wright, a Taliesin.
Tornato in Italia dopo la prima esperienza americana, in cui prese forma il progetto delle Arizonian House, abitazioni "scavate" nel paesaggio ed in continuità con ecco, Soleri proseguì il suo viaggio verso il Sud dell’Italia, nella costiera amalfitana, con l’intento di imparare l’arte della ceramica. È in questo contesto che Soleri progetta la fabbrica Solimene, a Vietri, un edificio per la produzione di ceramica, un progetto di mixitè, con spazi per la produzione e per la vendita. La peculiarità del progetto risiede nel rapporto con il paesaggio, nell’attento studio della luce e nella particolare facciata rivestita di ceramica.


È tornando in Arizona che prende forma la sua ricerca, con la realizzazione dapprima di Cosanti, in cui le innovative tecniche di costruzione, rispettose dell’ambiente, danno vita al suo studio-laboratorio, e successivamente nella costruzione della città di Arcosanti.  Si consolida in quegli anni il concetto di arcologie, “organismi insediativi tridimensionali che hanno carattere innovativo nel fondere architettura ed ecologia” (L. Spinelli).


Filo conduttore è la continua ricerca circa il tema del rapporto tra natura ed architettura, che porta l’architetto a sviluppare un’urbanità compatta, la modalità di costruzione per accumulo, i sistemi di uso dell’energia solare e l’effetto camino per la circolazione naturale dell’aria, temi che ancora oggi vengono studiati e approfonditi, non sempre con esiti positivi come quelli ottenuti anni prima da Soleri.

In America Soleri continuò a disegnare, progettare, “modellare”, come con la terracotta ed il bronzo delle sue campane a vento, le sue architetture, che si sono spinte, negli anni, oltre il tempo e lo spazio, con i progetti delle arcologie di terza generazione, tra cui Asteronomo e Space for Peace. Sono progetti di habitat modulari, aggregati in insediamenti che fluttuano nello spazio o incastonati in asteroidi, anticipando la ricerca dell’uomo di conquistare il cielo.

Appare evidente, dalla lettura del libro di Spinelli, l’estrema modernità della ricerca di Soleri, che la rende oggi attuale e ispiratrice, e “l’incredibile realtà in divenire” dei suoi progetti.


Per approfondire:

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