Lo sguardo critico_Julie Mehretu

Analisi opere e artista realizzata con il Buddy Vanda Ferraro



Julie Mehretu


è nata ad Addis Abeba nel 1970.
Nel 1977 si è trasferita con la famiglia nel Michigan.
E’ un’ artista etiope conosciuta per i suoi dipinti e stampe astratte e vive e lavora a New York dal 1999.
L’artista ha dichiarato in un’intervista di Laurie Firstenberg nel 2002 che i suoi segni astratti rappresentano personaggi e cose che si trovano in un processo di divenire con il loro ambiente.
Nelle sue opere ha poi iniziato ad includere progetti architettonici e disegni storici per portare i suoi personaggi in contesti di tempo e spazio.
E’ conosciuta per i suoi dipinti di grandi dimensioni che sono costruiti attraverso strati di vernice acrilica su tela sovrapposti con tratti di matita, penna, inchiostro e vernice.
Nelle sue tele crea nuove narrazioni con immagini astratte di città, storie, guerre e le aree geografiche.
Punti di partenza di Mehretu sono l'architettura e la città, in particolare si ispira agli ambienti urbani del 21° secolo.
Nelle sue tele si sovrappongono diverse caratteristiche architettoniche (come ad esempio colonne, facciate e portici) con lo schema geografico (come ad esempio grafici, piani di costruzione e mappe della città) e rendering architettonici.
Nei suoi quadri le città a griglia diventano fluide e appiattite, come molti strati di graffiti urbani.
Mehretu ha descritto le sue tele come "mappe storiche di non luogo", vedendole come realtà immaginarie, piuttosto che realtà attuale. Attraverso tutti i marchi di ogni genere e spessore che caratterizzano l’opera il suo lavoro sembra rappresentare la velocità della città moderna.
Dalle sue opere emerge l’influenza dello stile di altre pitture note come, ad esempio, la pittura giapponese Nihonga, la pittura del Dadaismo e l’astrattismo delle opere di Kandinskij.
In tutte le sue opere sono presenti queste caratteristiche che rendono unico lo stile di Julie Mehretu.
Ad esempio:

  • Mogamma. Si tratta di un dipinto diviso in quattro parti e si riferisce a “Al-Mogamma” che sarebbe il nome del palazzo di governo presente nella piazza Tahrir al Cairo. Inoltre la parola “mogamma” in arabo significa “collettivo” ed è stato utilizzato questo termine anche per fare riferimento a un luogo di multi fede che condivide una moschea, una sinagoga e una chiesa. Si riconoscono nell'opera tratti architettonici circondati da segni all'apparenza caotici che esprimono il continuo movimento che "circonda" la città. La presenza di forti segni colorati amplifica la visione dinamica della città che muta in tutte le sue sfaccettature.


  • The Round City. Contiene tracce architettoniche di Baghdad e il titolo si riferisce al nome storico della città che si può trovare nelle mappe antiche. Queste sovrapposte da segni nuovi e dinamici che si mettono in contrasto con le tracce del mondo antico ed indicano il mutamento della città antica e l'evoluzione che avviene con la contemporaneità pur non distaccandosi dalla tonalità del grigio che lascia immaginare uno scenario "scuro" legato alla tradizionalità seppure in mutamento.

Altre opere:


Excavation, 2001





Stadia I, 2004





Looking Back to a Bright New Future, 2003






Black Ground, 2006






Fonti:
https://immanentterrain.wordpress.com/2012/05/15/julie-mehretus-intensive-cartographies/

http://www.mariangoodman.com/artist/julie-mehretu/biography

http://whitecube.com/artists/julie_mehretu/

https://en.wikipedia.org/wiki/Julie_Mehretu

https://ocula.com/art-galleries/marian-goodman-gallery/artworks/julie-mehretu/

Commenti

Post più popolari